Dal mio primo quadro, nel 1991, ho sempre sentito la necessita' di dipingere i miei pensieri.
Dal 1999 in poi ho scelto di rappresentare la dissonanza tra vita reale e vita ideale. Penso che la prima appesantisca l'anima, perche' e' troppo piena. Piena di oggetti erroneamente considerati necessari, e quindi di azioni invece necessarie per procurarseli, e quindi di fretta, e quindi di malessere. Ci viene a mancare cosi l'assenza, il vuoto: quello che ci permette di oziare, di perpetuare quella familiarita' con la nostra essenza che abbiamo appreso nella pancia di nostra madre.
Ecco il perche' del vuoto che riempie i miei quadri. E il perche' dell'acqua, elemento amniotico, ancestrale, silenzioso. Le spiagge caraibiche sono il luogo dove ho avuto modo di riflettere a lungo, mentre il corpo umano e' cio' che mi emoziona di piu', e' il mio soggetto preferito.
A chi guarda le mie opere spero di regalare un sorriso, un po' di serenita', quella che provo io nel farle.
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